Le emozioni sono intelligenti
Qualunque pensiero vogliate comunicare, qualunque informazione vogliate passare, qualunque messaggio intendiate trasmettere, l’emozione arriva per prima. E’ la prima “perturbazione” che l’altro sentirà dentro e che determinerà la sua disposizione ad accoglierlo o rigettarlo. E, specularmente, è la forza più potente che ci indicherà se andare verso qualcosa o allontanarcene, discriminando nel contempo tra mille elementi cosa è per noi più importante. Le emozioni, quindi, indirizzano le nostre scelte, e con esse l’intera nostra esistenza.
La loro forza è così potente perché viaggia nei circuiti neuronali più antichi del nostra sistema nervoso, quelli che ci hanno guidato per milioni di anni attraverso le sfide per la sopravvivenza e che hanno ancora adesso tempi di reazione molto più veloci di quelli che processano i pensieri razionali. Oggi non lottiamo per sopravvivere fisicamente, ma per affrontare sfide di carattere più simbolico che hanno a che fare con l’affermazione, con la realizzazione, con l’auto-stima, con il successo, e per converso con la perdita, con la vulnerabilità, con l’insicurezza insite nel nostro essere “umani”. Esse si sono trasformate quindi da raffinatissimo meccanismo biologico a complesso processo culturale svolgente una funzione eminentemente sociale.
Le emozioni mediano di fatto tutte le relazioni inter-personali, si spalmano su ogni elemento della nostra vita, rivestono di senso ogni oggetto o evento in cui ci imbattiamo e ogni singolo gesto, compiuto o ricevuto. Conoscerle, espanderle, governarle, non vuol dire solamente godere appieno della poesia della vita –poiché niente come le emozioni costituisce l’essenza stessa del nostro essere vivi; vuol dire soprattutto possedere una forza senza eguali di dominio su se stessi e di incontro con l’umanità dell’altro. Tanto più che vi è un modo di accoglierle e di ascoltarle che è potentemente generativo, poiché ci indirizza verso una condizione di piena integrazione, interna ed esterna, e concedendola nel contempo agli altri, ci porta a una crescita personale straordinaria.
Le emozioni sono nostre alleate eccezionali. E’ questa dunque la loro logica: quella di mostrarci una via di crescita. Una via che ci avvicina gradualmente a quella eccellenza prima che Aristotele chiamava Areté, ovvero la piena realizzazione della natura che in noi chiede d’essere compiuta nella sua unicità, facendoci brillare come una stella. E se l’Areté “sarà ciò che all’uomo permette di sviluppare al meglio le sue potenzialità di uomo” (A. Massarenti), le emozioni, che indicano sempre a che punto siamo su quel percorso, ne sono insieme la voce, l’espressione, la guida e le messaggere più potenti e sublimi.
Queste le tappe attraverso cui il seminario si snoda:
- L’emozione come atto di intelligenza prima della nostra magnifica “comunità cellulare”: il nostro corpo, un miracolo biologico;
- La funzione primaria dell’emozione nei nostri atti cognitivi (senza l’emozione o sei più stupido o sei stronzo. In entrambi i casi non aspettarti di superare certi limiti);
- Il ruolo della cultura nel forgiare il nostro mondo emozionale;
- Le emozioni come mediatori principali di ogni relazione umana;
- Descrivere le emozioni: un nuovo modo di intenderle, al servizio della nostra capacità di gestirle;
- L’emozione come marcatore quantitativo e qualitativo del nostro “paesaggio” energetico interno, differenziato per durata (emozione, stato emotivo, attitudine emozionale);
- Il benessere e l’eccellenza come risultato di uno stato di integrazione, interna ed esterna, e le emozioni come principali alleate per crearla;
- Le 4 strategie e i 25 esercizi per gestire al meglio il nostro mondo emozionale e trasformarlo nel più potente motore generativo per costruire il nostro Aretè.
Un viaggio affascinante di due giorni che lascia un segno profondo, in cui l’obiettivo non è conquistare una sorta di imperturbabilità, ma quella di sviluppare la capacità di vivere pienamente la polifonia straordinaria del nostro mondo emozionale, imparando a gestirne l’onda quando diventa travolgente e facendo tesoro delle indicazioni che da esso ci arriva, per essere sempre più vicini al nostro centro pulsante e alla nostra piena eccellenza.